Decreto Cura Italia e Liquidità Imprese | Prestiti Garantiti 100%

 Decreto Cura Italia e Liquidità Imprese | Prestiti Garantiti 100%

Guida completa al Decreto Cura Italia e Liquidità

Con il Decreto Cura Italia, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 17 Marzo 2020, ed il successivo Decreto Liquidità, pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’8 Aprile 2020, sono state varate misure urgenti in tema di liquidità alle imprese.

In questo articolo vedremo come, grazie al Decreto Cura Italia e al Decreto Liquidità per le imprese, è possibile ottenere finanziamenti per imprese fino a 5 milioni di euro con garanzia diretta e gratuita dal 90 al 100% dell’importo tramite il Fondo di Garanzia PMI del MiSE e nessuna valutazione dell’andamento dell’impresa negli ultimi 6 mesi ai fini della classificazione del rischio.

Sì proprio così, hai capito bene.

Se, a causa della chiusura della tua attività imposta dal governo per il COVID-19 e della conseguente diminuzione del fatturato dovuto alla mancanza di flussi di cassa in entrata, non hai potuto pagare le rate dei prestiti aziendali già in corso o se hai avuto sconfinamenti di fido, protesti di assegni e/o cambiali e/o sofferenze bancarie, le banche, per ordine del Decreto Cura Italia e del Decreto Liquidità non devono tenerne conto durante la valutazione del merito di credito della tua richiesta di prestito aziendale.

Prima di analizzare una per una queste misure di liquidità per le aziende voglio fare insieme a te delle riflessioni importanti e allo stesso tempo darti gratuitamente dei suggerimenti operativi che ti saranno molto utili nel presente e nel futuro per richiedere e ottenere il giusto credito per il tuo sogno di vita imprenditoriale.

Ti prego di seguire attentamente il ragionamento che c’è dietro di esse perché esso è il frutto di una trentennale attività di consulenza in Finanza Agevolata alle imprese in cui abbiamo avuto a che fare con banche piccole, medie e grandi, nonché imprenditori piccoli, medi e grandi.

Dal tuo impegno nel leggere attentamente quanto segue, credimi, potrebbe cambiare in bene o in male il futuro della tua vita imprenditoriale e familiare.

Vedrai che le informazioni gratuite che acquisirai in questo articolo ti aiuteranno a sfruttare bene le agevolazioni offerte dal Decreto Cura Italia e dal Decreto Liquidità per la tua impresa.

Un professionista esperto di Finanza Agevolata alle imprese ti avrebbe chiesto almeno 1.000 euro prima di aprir bocca per una consulenza con dei suggerimenti del genere.

Approfittane, i segreti più semplici e nascosti della Finanza Agevolata sono tutti in questo articolo a tua disposizione gratis.

È il nostro aiuto gratuito alla mia amata patria in un momento così difficile.

L’articolo si suddivide in 2 parti:

Nella prima, la più importante, ti insegno i segreti della Finanza Agevolata alle imprese per sfruttare e richiedere al meglio le misure agevolative del Decreto Cura Italia e del Decreto Liquidità.

Nella seconda parte, le varie misure agevolative, le regole, i requisiti ed i limiti per averli.

Tieni bene a mente ciò che ti dico ora:

È importante sapere che c’è una agevolazione finanziaria per la tua impresa, ma lo è molto di più il sapere come richiederla ed ottenerla per poi sfruttarla e realizzare il tuo sogno imprenditoriale.

Fidati, non commettere l’errore di saltare la prima parte.

Credimi una volta letta la prima parte padroneggerai la materia agevolativa e ti porrai nel giusto modo nei confronti delle misure messe a disposizione dal governo italiano con il Decreto Liquidità alle imprese e il Decreto Cura Italia.

Metti fieno in cascina.

Mai come ora questo detto antico è così appropriato per tutti gli imprenditori, nessuno escluso, per capirlo basta rispondere “SI” ad almeno una delle seguenti domande:

Hai esaurito o stai per esaurire la liquidità aziendale per far fronte le tue spese e superare la crisi da CoronaVirus?

Non c’è la fai più a fare fronte a sopportare il peso dei debiti aziendali e delle spese che incombono su di te per la carenza di flussi di cassa in entrata causata dal fermo di attività imposto dal governo?

Hai avuto dei Protesti e/o segnalazioni in CRIF o Centrale Rischi Banca d’Italia negli ultimi 6 mesi a causa del Coronavirus e del fermo attività imposto dal governo ed hai paura che non ti spettino aiuti da parte dello stato?

Sei preoccupato che a breve potresti andare in crisi di liquidità ed incorrere in protesti di assegni e sofferenze bancarie tali da farti segnalare nella CAI, in CRIF o in Centrale Rischi Banca d’Italia?

Hai risposto “SI” ad almeno una di queste domande?

Allora sei nel posto giusto al momento giusto per trovare finalmente la risposta e soluzione alla tua esigenza finanziaria che ti sta togliendo il sonno.

Continua a leggere con molta attenzione.

La parola crisi non significa solo sventura e problemi ma anche aumento delle opportunità.

Hai ricevuto una mail o una telefonata dai tuoi fornitori abituali di invito, con tanto di preghiera a farlo, di comprare merci e materie prime con un forte sconto, visto che loro stanno tutti con le braghe a terra (senza un euro in tasca) e hanno bisogno assolutamente di vendere e liberare i magazzini, ma non hai liquidità o se ce l’hai preferisci non impiegarla?

Il proprietario del locale dove tu sei in fitto per la tua attività potrebbe finalmente accettare la tua proposta di acquisto magari con un forte sconto?

Devi pagare dei fornitori, ti hanno chiamato chiedendoti di saldare i conti e ti hanno offerto un forte sconto sul pagamento del dovuto, vorresti approfittarne ma non puoi farlo perché ti mancano i soldi?

Nella crisi da CoronaVirus hai intravisto delle opportunità che potresti e vorresti cogliere ma non hai la liquidità necessaria a farlo?

La crisi causata dal COVID-19, ma credimi qualsiasi tipo di crisi, è come una moneta a due facce, rappresentativa della propria situazione economica, finanziaria e patrimoniale.

La crisi mette ognuno di noi imprenditori davanti ad uno specchio particolare, quello della nostra vita passata e soprattutto futura.

Lo specchio ci mostra in un secondo le cose sbagliate e le cose belle che abbiamo realizzato dal punto di vista imprenditoriale.

Ti voglio raccontare dei casi che mi sono capitati ad inizio anno 2020 prima che il Virus cambiasse drasticamente la vita di ciascuno di noi.

Il 14 Gennaio 2020 vengo contattato da un imprenditore vesuviano, proprietario di alcuni ettari di terreno dove coltivava viti e produceva bottiglie di vino pregiato e costoso che vendeva offline a marchio proprio nella sua immensa enoteca con vetrina su strada.

Questo imprenditore, forte del fatto, secondo lui, di non avere un euro di debiti con le banche, mi chiese una consulenza, a pagamento, al fine di capire se la liquidità in giacenza media che lui aveva sui conti correnti fosse quella giusta per prevenire qualsiasi situazione di possibile crisi di mercato del vino perché aveva avuto notizia di cali di domanda.

Io gli dissi che la liquidità non è mai abbastanza, che indebitarsi non è sempre un male visto che aiuta a pagare meno tasse e per tale motivo migliora il Rating bancario ed anche di intraprendere la strada della Digital Transformation, realizzando un sito e-Commerce, inserendo dei giusti contenuti, e di promozionare a pagamento su Google e Facebook i suoi splendidi vini per vendere online non solo in Italia, visto che il made in Italy è rinomato e famoso nell’intero mondo.

Gli dissi che potevo aiutarlo a realizzare questo ambizioso progetto di espansione, sapendo che ne aveva tutti requisiti.

Lo invitai a richiedere un finanziamento a tasso agevolato di 100.000 €, da restituire in 8 anni, di cui il primo anno praticamente senza pagare rate, senza dare fidejussioni personali alle banche grazie alla garanzia diretta all’80% dello Stato, con valutazione semplificata, senza dare nessuna documentazione e senza rivolgersi alle banche visto che l’avrebbe richiesto lui direttamente 100% online con il mio supporto.

Lui mi ringraziò dei consigli dati, mi pagò la consulenza, fece una lauta donazione alla mia associazione Aiuti alle Imprese ma non fece nulla di tutto ciò che gli avevo consigliato.

Il 4 Aprile 2020, pochissimi giorni fa mi ha richiamato, dicendomi che aveva letto sul nostro sito l’articolo come ottenere un prestito aziendale dalle banche e di essersi reso conto di aver sbagliato a non darmi ascolto, pregandomi di aiutarlo perché lo Stato gli aveva fatto chiudere la enoteca e lui era andato in crisi immaginando gli scenari più bui che si possono avere.

Aggiunse pure che aveva già dato disposizione di donare 1000 euro all’associazione e che se lo avessi seguito e supportato personalmente era disposto a pagarmi lautamente il disturbo.

Cosa avrei dovuto fare io?
Mandarlo a quel paese?
No! L’ho aiutato.

I soldi alle banche non si chiedono in prestito quando ne hai bisogno ma quando non ne hai bisogno.

Un altro imprenditore pugliese, un tornitore titolare di una piccola officina di meccanica di precisione, ormai 64enne, dopo aver letto il mio articolo perché la banca non dà finanziamenti alle imprese e aver fatto una piccola donazione volontaria all’associazione, mi chiamò il 12 Febbraio 2020 dicendomi che voleva un prestito di 300.000 €.

Io, dopo poche domande, gli sconsigliai di richiedere un importo così alto perché avrebbe avuto un sicuro rifiuto.

Bene, in data 30 marzo mi ha chiamato piangendo chiedendomi di aiutarlo e supportarlo passo passo di persona in una richiesta di prestito agevolato alle imprese di importo più basso, come gli avevo consigliato ad inizio anno.

Mi spiegò che gli avevano bocciato il prestito perché lui per tanti anni aveva pagato tutto e di tutto tranne che alcuni versamenti contributivi personali con l’Inps per un totale di 10.000 €.

E sai qual’è la cosa più assurda?

Lui i contributi Inps ad i suoi 14 dipendenti li aveva sempre pagati e continuava a pagarli.

Ebbene ho accettato l’incarico.
Poiché nel frattempo lui aveva bisogno di comprare anche un macchinario innovativo di 22.000 €, io l’ho supportato nella richiesta di 100.000 €, identica a quella spiegata nell’esempio precedente.

E sai com’è andata?
Lui non solo ha avuto la liquidità per superare la crisi ma ha anche risolto il problema con l’Inps grazie
al Fondo Perduto sui macchinari maturando andando perfino in credito con lo stato.

La conoscenza è la base del vero potere.

In banca non si va a chiedere un prestito aziendale piangendo e pregando di aiutarci perché se no falliamo.

In banca non si va a chiedere un finanziamento per imprese portando la brochure aziendale, la visura camerale, i propri documenti personali, gli ultimi 2 bilanci ed un bilancio provvisorio dell’ultimo anno non ancora depositato.

Oggi siamo nel 2020, i bilanci che tu porti in banca sono riferiti al 2018 e 2017 sono riferiti ad un passato ormai lontano per giunta non veritieri della reale situazione contabile aziendale di quegli anni ed il bilancio provvisorio del 2019 è stato creato ad arte dal tuo fiscalista per farti prendere i soldi, secondo gli insegnamenti scolastici sbagliati da lui ricevuti all’università.

La banca i soldi non te li presta nel passato, la banca i soldi te li presta oggi e vuole sapere da te perché li vuoi in prestito, come farai a pagare le rate nei prossimi anni e soprattutto che tu non corra alcun rischio di fallimento nel breve e nei prossimi anni?

Ora considerando il momento storico di crisi economica dovuta al CoronaVirus, tu, se fossi una banca, daresti un prestito aziendale ad un moribondo (da CoronaVirus, protesti o fallimento)?

Lo sai che la banca prima di fare un finanziamento alle imprese va a controllare se il richiedente paga la bolletta della luce dell’attività e di casa sua con puntualità?

Lo sai che più è cara la bolletta che paghi con regolarità tanto più sarai finanziabile?

Se tu fossi una banca approveresti un finanziamento aziendale ad
una piccola cartoleria sulla cui fattura luce sta scritto a caratteri cubitali Non risultano pagate le seguenti 3 fatture…?

Prova a immaginare se a richiedere un prestito aziendale è un pub che mensilmente gli arriva una bolletta della luce di 900 euro ma la paga sempre in notevole ritardo con delle morosità sempre presenti in fattura?

Secondo te la banca gli presterà i soldi?

Immagina questa situazione:

Tu sei sposato, hai un bar, paghi regolarmente ogni mese circa 950 euro di luce, hai per linea telefonica solo un cellulare senza avere manco il telefono fisso a casa.

Supponiamo che una banca ti presti 100.000 € a 60 mesi, tu paghi i primi 3 mesi e poi non paghi più.

La banca ti telefona sul cellulare per invitarti a pagare le rate, tu la prima volta non riconoscendo il numero rispondi, ma dalla seconda volta in poi stacchi ad ogni sua chiamata.

La banca non può chiamarti su un telefono fisso al bar.

La banca non può chiamare a casa tua per fare azione psicologica giornaliera su tua moglie per dirti di regolarizzare.

Secondo Te una banca nel valutare una richiesta di prestito tiene conto si o no se un imprenditore ha il telefono fisso in azienda e a casa?

Come vedi la banca fa un ragionamento logico e giusto, ben diverso dal tuo quando richiedi un finanziamento per impresa.

Bisogna mettersi nei panni della banca.

Se non conosci come ragiona la banca nel valutare una richiesta di prestito allora non potrai mai avere accesso al credito.

Ora tu dirai.

Ok, ho capito, faccio mea culpa, non sono bravo a chiedere i soldi alle banche, mi dici come devo fare?

Hai 2 possibilità:

1) proseguire nella lettura e poi alla fine prendere una decisione, ossia far da solo come hai sempre fatto, ottenendo gli stessi risultati ottenuti fino ad ora cioè ZERO EURO oppure riconoscere la nostra esperienza e richiedere il nostro supporto operativo al fine di uscire da questa situazione così brutta per te, la tua famiglia ed i tuoi dipendenti.

2) Richiedere immediatamente il nostro supporto operativo dicendo a te stesso:

Ok, ho apprezzato tutte queste informazioni gratuite, ma ora voglio passare ai fatti, basta chiacchiere, io ho bisogno di avere urgentemente liquidità per la mia impresa.

Il mio amico fiscalista è latitante, io lo chiamo e lui non mi risponde, a volte dico meno male che non mi risponde, se no mi chiede pure lui dei soldi visto che sono già più mesi che non gli pago la mensilità.

Il mio amico direttore di banca è latitante pure lui, io lo chiamo non mi risponde, se risponde qualcun altro mi dicono che lui non c’è, a volte dico meno male che non mi risponde se no mi richiede il rientro dei fidi bancari o di fare un versamento visto che ho il conto in rosso.

Ok, mi sono deciso, non c’è la faccio più.

Di sicuro avrai sentito in TV e letto sui giornali che il governo italiano dichiara a destra e a manca che erogherà 25.000 € a tutte le imprese, ditte individuali e liberi professionisti con Partita IVA, grazie al Decreto Liquidità dell’8 aprile 2020 integrativo del Decreto Cura Italia del 17 Marzo 2020.

Ora tu dirai.

Io lo voglio, cosa devo fare per averlo?

Credimi, non sarà il prestito di 25.000 €, che pensi di dover avere al 100% per diritto divino, a cambiare il tuo futuro di vita imprenditoriale.

Intanto, sfatiamo subito un mito:

La Garanzia Statale del 100% è solo sui prestiti fino a 25.000€ entro il tetto massimo del 25% dell’ultimo fatturato lordo dichiarato.

Se hai dichiarato 14.000€ di ricavi nel precedente anno, hai diritto ad avere solo, e dico solo, 3.500€.

Sei ancora convinto che con questi pochi spiccioli (sempre se li avrai) risolverai tutti i tuoi problemi?

Se il tuo approccio è “sempre meglio di niente è“, allora ti ricordo che intanto li devi restituire (mica sono a fondo perduto) e che per averli devi prima attendere l’approvazione del Decreto Liquidità da parte della Comunità Economica Europea (visti i litigi in atto e la burocrazia italiana, chissà per quanto altro tempo dovrai aspettare).

Già ti vedo, insieme ad altri 5,5 milioni di imprenditori, a telefonare al tuo amico direttore di banca per avere un appuntamento.

E sai cosa succederà? Che le linee telefoniche delle banche saranno intasate e sempre occupate.

Già ti vedo, insieme ad altri 5,5 milioni di imprenditori, a fare un tentativo di invio mail di richiesta appuntamento.

E sai cosa succederà? Che la casella di posta elettronica della banca sarà intasata e rigetterà la tua mail.

Già ti vedo, tutto incazzato, insieme ad altri 5,5 milioni di imprenditori pure loro incazzati, recarti verso la banca, a piedi in una lunga fila chilometrica.

Già ti vedo, in banca, davanti al tuo amico direttore, quasi in ginocchio, con la testa china e le lacrime agli occhi ad implorare aiuto perché se no vieni protestato o fallisci.

Purtroppo per Te, il tuo calvario non è finito.

Ecco le possibili risposte da parte del tuo amico direttore:

1) Mi dispiace ma non abbiamo avuto ancora nessuna direttiva in merito (non è vero, lo sanno e come!);

2) Non abbiamo ancora avuto il tempo di leggere il decreto perché è lungo e complesso con le sue troppe pagine (grande presa per i fondelli);

3) Portami questi documenti.
Incredibile, ti chiede i documenti su un prestito garantito al 100% dove non deve essere fatta alcuna valutazione come da Decreto e per finire ti tocca pure andare dal fiscalista a fare un’altra fila per poi rifare tutto da capo, ossia telefonare e inviare mail per appuntamento;

4) Lei non ha i requisiti per accedere. (già vedo la tua faccia);

5) Mi dispiace lei non può avere 25.000 € ma solo questa piccola cifra (già vedo la tua faccia);

6) Altre prese in giro varie.

Ora, grazie alle cose che ti ho spiegato finora dovresti avere, o almeno lo spero, le idee più chiare.

Qualunque sia la tua esigenza finanziaria di breve o di lungo periodo stai tranquillo e sereno perché in questo articolo troverai la risposta e la giusta soluzione.

Se non c’è la fai più ad aspettare invano e sperare che qualcuno dall’alto ti regali dei soldi e vuoi subito un supporto concreto per tentare di uscire da questa situazione di stallo economico che potrebbe diventare sempre più brutta, visto che non si sa per quanto tempo si protrarrà realmente, allora sappi che non sei solo.

Noi di Aiuti alle imprese aiutiamo e supportiamo gratuitamente tutti i nostri associati e piccoli donatori.

Ogni giorno aiutiamo gratis tanti imprenditori con i nostri consigli, con i nostri post su Facebook, con i messaggi informativi su WhatsApp, con i nostri articoli qui sul sito istituzionale.

Ogni giorno supportiamo ed assistiamo gratuitamente i nostri associati e liberi donatori nelle fasi successive di operatività concreta di richiesta dei finanziamenti con le istituzioni.

Ti piacerebbe essere supportato in un momento così delicato della tua vita imprenditoriale sapendo che puoi sempre contare su qualcuno pronto a rispondere ad una tua richiesta anche di un semplice consiglio?

Di seguito la guida ai finanziamenti alle imprese garantiti gratuitamente dallo stato con regole, importi e limiti di accesso.

Decreto Cura Italia: Liquidità alle imprese

Il 18 Marzo 2020 il governo italiano attraverso il Decreto Cura Italia ha reso subito operative tali misure urgenti in aiuti alle imprese:

  • 1,73 miliardi per aperture credito, prestiti, sospensioni e dilazioni mutui e finanziamenti con concessione, senza valutazione, della garanzia dello Stato;

Il governo ha stanziato 1,5 mld di EUR aggiuntivi sul Fondo di garanzia del MiSE per agevolare l’accesso al credito delle PMI:

  • estensione importo massimo garantito fino a 5 mln di € per singola impresa;
  • gratuità della garanzia;
  • nessuna valutazione dell’andamento dell’impresa negli ultimi 6 mesi ai fini della classificazione del rischio:

In pratica, se non hai pagato rate di prestito, se hai avuto sconfinamenti di fido, protesti e/o sofferenze bancarie nel periodo Coronavirus le banche non devono tenerne conto.

  • per gli importi fino a 1,5 milioni di euro, garanzia diretta pari all’80 % e al 90% per gli interventi di riassicurazione, con valutazione approfondita sia del modulo economico-finanziario che dell’andamentale:

Si terrà conto, come da prassi bancaria, sia dei dati degli ultimi 2 bilanci (o dichiarazioni di reddito) depositati sia dell’andamentale storico creditizio (problematiche in CRIF, Centrale Rischi banca d’Italia, CAI, Protesti e Pregiudizievoli);

  • per gli importi fino a 100.000 €, garanzia diretta pari all’80% e al 90% per gli interventi di riassicurazione, con valutazione semplificata:

Ai fini dell’accesso alla garanzia del Fondo, la probabilità di inadempimento dell’impresa è determinata solo sulla base del modulo economico-finanziario del modello di valutazione delle condizioni di ammissibilità al Fondo di garanzia;

  • per gli importi fino a 3.000 €, concessione della garanzia diretta, gratuita e senza valutazione, con copertura dell’80% (90% in riassicurazione) per una durata massima del prestito di 18 mesi;
  • utilizzo della garanzia statale gratuita anche per le operazioni di consolidamento debiti aziendali:

Si possono finalmente consolidare i prestiti e affidamenti aziendali (anche quelli personali) già in essere, beneficiando di copertura gratuita del Fondo di Garanzia Statale MiSE a condizione di richiedere in aggiunta una liquidità pari almeno al 10% del totale prestiti da estinguere.

Decreto Cura italia: Requisiti

Possono accedere tutte le imprese, comprese le ditte in individuali ed i professionisti a partita iva.

Decreto Cura Italia: Durata dei prestiti

I prestiti hanno una durata che va dai 60 agli 84 mesi con un preammortamento di 12 mesi:
Nel primo anno si pagano solo gli interessi, praticamente zero rate di rimborso del capitale ricevuto a prestito.

Decreto cura Italia: Rimborso rate

Il rimborso delle rate di prestito può essere mensile o trimestrale.

Hai bisogno urgente di Liquidità?

È possibile approfondire le misure del Decreto Cura Italia in tema di liquidità alle imprese nel nostro articolo sul Decreto Cura Italia e al seguente link del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico).

Decreto Liquidità Imprese: Cos’è?

Il Decreto Liquidità, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 08 aprile 2020
ma non ancora operativo, è un emendamento attraverso il quale
sono stati stanziati dal governo italiano ben 400 miliardi di euro di Garanzie Statali in aiuti alle imprese in difficoltà per la crisi da Coronavirus.

Decreto Liquidità: Che vantaggi dà?

Il Decreto Liquidità alle imprese permette di ottenere prestiti aziendali garantiti gratuitamente fino a 5 milioni di euro entro il tetto del 25% del fatturato, grazie ad una copertura di base che va dal 90 al 100% del Fondo di garanzia PMI del MISE.

Le garanzie fornite gratuitamente dal Fondo di Garanzia Statale per le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico sui prestiti bancari alle imprese sono il fulcro del Decreto Liquidità:

  • la garanzia è del 100% per i finanziamenti fino a 25.000€, e comunque entro il 25% dei ricavi, destinati non solo alle imprese fino a 499 dipendenti ma anche ai lavoratori autonomi.
    Per questa categoria di prestiti non c’è valutazione del merito di credito, basta un’autocertificazione sui ricavi.
    La restituzione è in sei anni con inizio del rimborso non prima di due anni.
  • garanzia al 90%, che può arrivare al 100% se l’ulteriore 10% è garantito dai consorzi fidi privati (Confidi) per le imprese con ricavi fino a 3,2 milioni, fino a 499 dipendenti, per finanziamenti entro il 25% del fatturato, quindi entro un prestito di 800.000€.
    Circa la durata dei prestiti non c’è
    nessuna durata massima del rimborso prefissata.
  • Garanzia al 90% per le imprese con un fatturato superiore a 3,2 milioni di euro, fino a 499 dipendenti, per finanziamenti entro il 25% dei ricavi e per un importo fino a 5 milioni di euro.
    Circa la durata dei prestiti non c’è nessuna durata massima del rimborso prefissata.

Decreto Liquidità: i costi

Fino al 31 dicembre 2020 per tutte le operazioni del Fondo di Garanzia l’accesso è gratuito.

Per i prestiti garantiti fino a 25.000 € è previsto un tasso d’interesse basso, rapportato al tasso di Rendistato con una maggiorazione dello 0,2% (si stima un costo finale tra 1,2 e 2%).

Per i prestiti superiori a 25.000 € non c’è un tasso minimo.

Bene, siamo arrivati alla fine del nostro articolo.

Sono sicuro che avrai apprezzato le informazioni gratuite fornite.

Ora hai tutto per poter decidere liberamente se agire da solo o chiedere il nostro supporto operativo.

Fai attenzione alla “RIMANDITE”.

È il male del secolo.

È una malattia bruttissima.

È il momento per Te di agire.

Da solo o con il nostro supporto non importa ma agisci, non farti sopraffare dalla RIMANDITE.

Credimi non è il momento di restare fermi a guardare che il Coronavirus si prenda la tua vita imprenditoriale.

Agisci.

Il mio ultimo consiglio?

Richiedi il nostro supporto operativo.

Da solo non puoi ottenere lo stesso risultato che puoi avere con il nostro supporto operativo.

Felice Mancino

Presidente dell'associazione Aiuti alle Imprese. Esperto di Finanza Agevolata alle imprese e di Marketing con oltre 30 anni di esperienza.

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