Invitalia Resto al Sud Bando Fondo Perduto 35%

 Invitalia Resto al Sud Bando Fondo Perduto 35%

Hai tra i 18 e i 45 anni e vuoi avviare l’attività dei tuoi sogni ma ti mancano le risorse economiche?
Sei un libero professionista e vuoi diversificare la tua attività imprenditoriale?

Con il Bando Invitalia Resto al Sud ottieni fino a 200.000 € di cui il 35% di Invitalia Fondo Perduto ed il restante 65% con Finanziamento a Tasso Zero garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Il Bando Invitalia Resto al Sud è un’iniziativa che finanzia la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 46 nelle regioni del Sud Italia.

In questo articolo troverai tutte le informazioni di Invitalia su Invitalia Resto al Sud e sul Decreto Attuativo del Bando Invitalia Resto al Sud per gli under 46. Leggi tutto e scopri quali sono i requisiti per accedere al Bando con l’elenco delle spese e delle attività ammissibili ed ottenere il Fondo Perduto di Invitalia.

Con Resto al Sud puoi ottenere fino a 200.000 euro di cui 70.000 euro a Fondo Perduto da non restituire e i restanti 130.000 euro di Finanziamento a Tasso Zero garantito dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese.

Invitalia Resto al Sud Bando

Invitalia S.p.A. con il bando Invitalia Resto al Sud offre l’opportunità concreta di realizzare progetti imprenditoriali con una spesa massima di 200.000 €.

Ogni giovane può ricevere un prestito massimo di importo pari a 50.000€, di conseguenza bisogna partecipare in quattro per ottenere il massimale.

Invitalia Resto al Sud Decreto Attuativo

Il Decreto Attuativo del Bando Invitalia Resto indica i requisiti, l’elenco delle spese e delle attività ammissibili ad Invitalia Resto al Sud, necessarie ad ottenere il 35% di Invitalia Fondo Perduto ed il restante 65% con Finanziamento Tasso Zero garantito dal Fondo di Garanzia per le P.M.I.

Invitalia Resto al Sud: Cos’è?

Invitalia Resto al Sud, strumento agevolativo promosso dal Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, favorisce la creazione di nuove aziende, nelle regioni del Sud Italia, da parte degli under 46, comprendendo tra i fruitori anche i liberi professionisti.

Invitalia Resto al Sud Requisiti

Adesso analizzeremo nel dettaglio quali sono i Requisiti necessari ad ottenere il 35% di Invitalia Fondo Perduto e il residuo 65% con Finanziamento Tasso Zero garantito dal Fondo di Garanzia per le P.M.I.

Invitalia Resto al Sud: A chi si rivolge?

Le agevolazioni di Invitalia Resto al Sud sono rivolte a tutti coloro che alla data della presentazione della domanda soddisfano i seguenti requisiti:

  • Abbiano età compresa tra i 18 e i 45 anni, ossia che abbiano 18 anni già compiuti o 46 anni non ancora compiuti;
  • Siano residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o vi trasferiscono la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo della valutazione (120 giorni se residenti all’estero);
  • Non debbano essere titolari di un’attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017, ossia che:
    • nel caso di ditta individuale non devono essere titolari di Partita Iva movimentata;
    • nel caso di società non devono essere rappresentanti legali di società iscritte al registro delle imprese e attive;
    • non si può presentare la domanda se si risulta già titolari d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017, anche se nel frattempo l’impresa è cessata o è stata ceduta;
    • nel caso di una società già esistente si può presentare domanda se è stata costituita dopo il 21 giugno 2017.
  • Non risultano già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

Da precisare inoltre che, se già si ha un lavoro a tempo indeterminato si può comunque presentare la domanda di accesso al Bando Invitalia Resto al Sud ma bisogna lasciare il lavoro se la domanda viene approvata.

Nel caso di domanda di accesso ad Invitalia Resto al Sud presentata da più soci, laddove alcuni di essi non possiedono i requisiti richiesti (età, residenza, ecc…) allora essi non devono superare l’⅓ della compagine sociale e non devono avere rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno dei richiedenti.

Invitalia Resto al Sud: Cosa si può fare?

Si possono avviare iniziative imprenditoriali per:

  • Produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli;
  • Pesca e acquacoltura;
  • Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • Turismo.

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole (sono finanziabili solo le attività che trasformano i prodotti agricoli) ed il commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

Invitalia Resto al Sud: Forme giuridiche ammesse

È possibile creare imprese con le seguenti forme giuridiche:

  • Imprese individuali;
  • Società di persone;
  • Società di capitali (comprese le unipersonali);
  • Società cooperative, incluse anche quelle sociali, la cui finalità di soddisfare;
  • Attraverso lo svolgimento di un’attività d’impresa, un bisogno di interesse collettivo non modifica in alcun modo la natura giuridica delle stesse (come ad esempio una cooperativa sociale per fornire servizi di assistenza agli anziani).

Invitalia Resto al Sud: Professionisti

In attesa di delibera il provvedimento di Invitalia che permetterà di accedere agli incentivi di Invitalia Resto al Sud anche ai professionisti, iscritti agli Albi o meno, comprese le società tra professionisti.

L’importante, se non iscritti a nessun Albo, è la diversificazione delle attività.
Per lo svolgimento di attività da libero professionista bisogna “non essere titolari di Partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione.

Confermata la linea di diversificare le attività professionali, escludendo l’accesso ai benefici alla titolarità nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda di una partita Iva associata a un codice Ateco identico, fino alla terza cifra delle attività economiche, a quello corrispondente all’attività oggetto di domanda di ammissione alle agevolazioni.

Invitalia Resto al Sud: Cosa finanzia?

Grazie al Bando Invitalia Resto al Sud si possono finanziare progetti imprenditoriali con una
spesa massima di 200.000 €. Ogni giovane può ricevere un prestito massimo di importo pari a
50.000€, di conseguenza bisogna partecipare in quattro per ottenere il massimale.

Di seguito l’elenco delle voci di spese ammissibili:

Invitalia Resto al Sud: Spese ammissibili

  • Opere edili, se riguardano interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili connessa all’attività fino a un massimo del 30% del programma di spesa complessivo;
  • Macchinari, impianti ed attrezzature nuovi: è possibile acquistare automezzi solo se sono strettamente necessari al ciclo produttivo indicato nel programma di spesa, con esclusione di acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto merci per conto terzi;
  • Programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione. Si può finanziare la creazione di un sito web purchè il sito sia legato alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • Altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) con un massimo del 20% del programma di spesa.

Da precisare che:

  • I beni non finanziabili non possono essere acquistati dalla società autonomamente, infatti il progetto imprenditoriale deve prevedere un programma di spesa completo e funzionale allo svolgimento dell’iniziativa. Quindi il programma di spesa per il quale si chiede il finanziamento non può avere un importo superiore all’ammontare massimo complessivo delle agevolazioni concedibili ai richiedenti;
  • Per le imprese costituite, sono ammissibili le spese sostenute dopo la presentazione della domanda;
  • Per i team di persone sono ammissibili le spese sostenute dopo la costituzione dell’impresa/società;
  • I beni agevolati non possono essere trasferiti dalla sede aziendale, né alienati o destinati a usi diversi per i 5 anni successivi al completamento del programma di spesa e comunque non prima della completa restituzione del finanziamento bancario.

Invitalia Resto al Sud: Spese NON ammissibili

Invitalia Resto al Sud non finanzia le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

Più specificamente dalle agevolazioni del Bando Invitalia Resto al Sud sono escluse le seguenti spese:

  • Beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback;
  • Beni di proprietà di uno o più soci del beneficiario e, nel caso di soci persone fisiche, anche dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado;
  • Investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature;
  • Il cosiddetto “contratto chiavi in mano”;
  • Commesse interne;
  • Macchinari, impianti e attrezzature usati;
  • Spese notarili, imposte e tasse;
  • Acquisto di automezzi, tranne quelli strettamente necessari al ciclo di produzione o destinati al trasporto in conservazione condizionata dei prodotti;
  • Progettazione, consulenze ed erogazione delle retribuzioni ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse;
  • Scorte, tasse e imposte (l’IVA realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto beneficiario è una spesa ammissibile solo se non è da egli stesso recuperabile);
  • Acquisto di beni di importo unitario inferiore a 500 euro, ad eccezione delle spese afferenti al capitale circolante (per dettagli leggi il successivo paragrafo*).

*Il valore minimo di 500 euro si riferisce non al singolo bene, ma alla fornitura di beni riconducibili alla stessa tipologia di spesa. Ad esempio, per un’attività di somministrazione di alimenti e bevande il programma di spesa – nella categoria Macchinari, impianti e attrezzature – prevede un totale di 800 euro, suddiviso tra 250 euro di piatti, 200 euro di bicchieri e 350 euro di posate. Essendo queste spese riconducibili alla stessa categoria merceologica (suppellettili per la somministrazione), esse sono tutte riconosciute, con l’avvertenza che, in fase di realizzazione del progetto, sarà necessario acquisire una fattura relativa alla fornitura complessiva con il dettaglio dei singoli beni (numero di pezzi per ogni tipologia).

Felice Mancino

Presidente dell'associazione Aiuti alle Imprese. Esperto di Finanza Agevolata alle imprese e di Marketing con oltre 30 anni di esperienza.

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